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lunedì 14 novembre 2011

Incipit

L'imbarazzo del rompere il ghiaccio mi turba ormai da qualche minuto: da qualche parte dovrò pur iniziare. Perché non dal titolo? No, non cederò alla banalità, forse nel seguire il metodo non si sbaglia mai ma c'é ben poco da divertirsi se non ci si concede alla creatività, al viaggio senza itinerario. E non sarà neanche la mia biografia in breve a introdurre questa nuova esperienza, almeno non ora. Per una volta metterò a tacere le reminescenze liceali che mi incoraggiano ad attenermi al tema e inizierò dalla fine. Inizierò dai saluti e dai ringraziamenti.
Il primo grazie va al mio amico Roberto, responsabile a sua insaputa di aver acceso in me la scintilla del blogger, cercherò di non deludere le sue aspettative anche se non sono mai andato al di là di un'aurea mediocritas nel tradurre in prosa i miei pensieri. Lo considero uno dei miei scrittori preferiti e ora sono un po' a disagio nell'immaginarlo come mio "lettore", ho l'ansia da esame.
Il secondo grazie va a Massimiliano impagabile compagno di serate trascorse all'insegna del mangiar bene e del bere meglio, cercando di sorprendere il palato, di estasiare l'olfatto, di appagare la vista con i cibi che ci proponiamo a vicenda, autore dei burritos messicani più buoni del globo terrestre e mia guida nelle sconfinate lande del rum.
Ultimo ma non ultimo il mio grazie a Lula, compagna di vita, il mio giudice più severo sotto ogni aspetto, dalla vita al lavoro, dalla fotografia alla cucina, non c'é giorno che io non venga pungolato dai suoi dardi. Condividiamo la passione per la buona cucina da quando all'università capimmo che tra di noi ci sarebbe stato un domani e quel domani é arrivato, ha un volto e un nome, anzi due: Greta e Matteo.
Insomma grazie a tutti voi con i quali ho potuto, in più di un'occasione, condividere le mie passioni e i miei momenti più belli nel senso più autentico della frase, senza alcuna retorica.

La mia prima ricetta é per voi, uno dei miei piatti preferiti, riproposto con qualche variazione sul tema, tanto per cambiare.

CALAMARATA

Ingredienti per 4 persone:

500 g di calamari piccoli
250 g di pomodorini
1 bicchiere di vino bianco secco
400 gr di pasta calamarata
aglio
1/2 peperoncino
prezzemolo
olio d’oliva q.b.
sale q.b.

Questa dovrebbe essere la ricetta originale napoletana. Nella mia rivisitazione aggiungo una cipollina lunga fresca dopo i soffritto di aglio e uso dei pomodori San Marzano al posto dei pomodorini ciliegino. Due piccole modifiche che secondo me rendono il sapore del piatto più tondo e corposo.

Preparazione 

Pulite i calamari togliendo occhi, interiora, rostro e penna cartilaginea. Lavateli per bene. Tagliate i fusi ad anelli di circa 2cm l’uno, aiutandovi con le forbici o con un coltello affilato. I tentacoli, trattandosi di calamari di piccole dimensioni li potete lasciare interi se preferite.
Imbiondite uno spicchio d’aglio in olio di oliva, in una padella antiaderente con bordi alti, aggiungendovi un pezzettino di peperoncino. Appena l’aglio si è colorito allontanartelo e aggiungete la cipollina tagliata a rondelle finissime. Una leggera imbiondita anche per la cipollina e subito dopo aggiungete i calamari. Fateli rosolare brevemente e sfumate a fiamma viva con il vino bianco. A questo punto versate i pomodorini, salate e ponete sopra il coperchio, per una cottura a fuoco medio/basso di circa 15 minuti.Nel frattempo mettete l’acqua sul fuoco, poratatela ad ebollizione e calate la pasta. Scolatela al dente e versatela nella padella contenente i calamari. Fate saltare il tutto per qualche minuto. Servite il piatto ancora caldo aggiungendovi del prezzemolo per la composizione.